Anteprima dell'intervista a Domenico Lascala
(Coord. Ingegneria 4K RAI)
(Coord. Ingegneria 4K RAI)
Domenico Lascala è il responsabile del
Laboratorio Mercato Tecnologico all'interno della Direzione Qualità e
Pianificazione che nella Rai Radiotelevisione Italiana si occupa dello sviluppo
di soluzioni tecnologiche avanzate, destinate alle riprese in alta e altissima
qualità.
In questa veste.
Lascala ha coordinato, tra le altre cose fatte, anche l'adozione delle
soluzioni e procedure atte a realizzare l'ambiziosa produzione "Stanotte a
Firenze".
Per la prima volta Rai ha prodotto un documentario utilizzando
telecamere in altissima definizione (4K HDR), oltre ad effetti speciali,
mini-fiction e droni.
Il programma
"Stanotte a Firenze" è un programma di Alberto Angela,
diretto da Gabriele Cipollitti ed interamente realizzato da professionalità e
strutture interne Rai.
Si è trattato di un lungo ed accurato lavoro, sia in quanto ad
allestimento dei vari set, sia per le fasi di produzione delle riprese e –
aspetto cruciale –di post-produzione in alta qualità 4K, così come per il
lavoro di tutti i tecnici e per la logistica e il workflow.
Il making of del programma
"Stanotte a Firenze" ha avuto la caratteristica di
essere un programma girato per la prima volta in 4K HDR, una tecnologia che
consente di mostrare allo spettatore le opere d’arte e gli ambienti con
un’altissima qualità di immagine, di sapore cinematografico, pur godendo di
tutta la flessibilità tipica del maneggiare contenuti al 100% digitali.
Un efficiente workflow
Le riprese venivano effettuate con una F55 Sony, che permetteva
di garantire un girato a 50p, a 4k pieno. I file audiovisivi venivano poi
ingestati da un sistema DaVinci Resolve, grazie al quale il file sorgente
veniva transcodificato su Hard Disc, sia nel nuovo formato DNxHR, il codec
nativo di Avid, sia veniva estratto un file AAF di interscambio.
Ha spiegato Domenico Lascala: " Era a quel punto che gli
Hard Disc venivano fisicamente portati da Firenze a Napoli, dove i file
venivano subito copiati nel nostro Isis5500; qui il file AAF veniva
editato tramite Media Composer, linkando il materiale ai file DNxHR. In pratica
con le clip veniva effettuato il montaggio e, una volta terminato l'editing,
inclusa la color correction sul DaVinci, si estraeva da Media Composer un file
AAF contenente il link ai media nativi. In pratica, abbiamo seguito la logica
di lavoro tipica dell'uso dei file proxy per creare la versione in alta
qualità, editata dal materiale grezzo. Ma con il vantaggio di godere comunque
di un materiale di elevata qualità in fase di post-produzione".
Questa è una sintesi dell'intervista. Per la versione integrale CLICCA QUI
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