mercoledì 7 dicembre 2016

"Stanotte a Firenze" per la RAI in UHD con Avid Italia

Anteprima dell'intervista a Domenico Lascala 
(Coord. Ingegneria 4K RAI)


Domenico Lascala è il responsabile del Laboratorio Mercato Tecnologico all'interno della Direzione Qualità e Pianificazione che nella Rai Radiotelevisione Italiana si occupa dello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate, destinate alle riprese in alta e altissima qualità.
In questa veste. Lascala ha coordinato, tra le altre cose fatte, anche l'adozione delle soluzioni e procedure atte a realizzare l'ambiziosa produzione "Stanotte a Firenze".

Per la prima volta Rai ha prodotto un documentario utilizzando telecamere in altissima definizione (4K HDR), oltre ad effetti speciali, mini-fiction e droni.

Il programma
"Stanotte a Firenze" è un programma di Alberto Angela, diretto da Gabriele Cipollitti ed interamente realizzato da professionalità e strutture interne Rai.

Si è trattato di un lungo ed accurato lavoro, sia in quanto ad allestimento dei vari set, sia per le fasi di produzione delle riprese e – aspetto cruciale –di post-produzione in alta qualità 4K, così come per il lavoro di tutti i tecnici e per la logistica e il workflow.

Il making of del programma
"Stanotte a Firenze" ha avuto la caratteristica di essere un programma girato per la prima volta in 4K HDR, una tecnologia che consente di mostrare allo spettatore le opere d’arte e gli ambienti con un’altissima qualità di immagine, di sapore cinematografico, pur godendo di tutta la flessibilità tipica del maneggiare contenuti al 100% digitali.

Un efficiente workflow
Le riprese venivano effettuate con una F55 Sony, che permetteva di garantire un girato a 50p, a 4k pieno. I file audiovisivi venivano poi ingestati da un sistema DaVinci Resolve, grazie al quale il file sorgente veniva transcodificato su Hard Disc, sia nel nuovo formato DNxHR, il codec nativo di Avid, sia veniva estratto un file AAF di interscambio.
Ha spiegato Domenico Lascala: " Era a quel punto che gli Hard Disc venivano fisicamente portati da Firenze a Napoli, dove i file venivano subito copiati nel nostro Isis5500; qui il file AAF veniva editato tramite Media Composer, linkando il materiale ai file DNxHR. In pratica con le clip veniva effettuato il montaggio e, una volta terminato l'editing, inclusa la color correction sul DaVinci, si estraeva da Media Composer un file AAF contenente il link ai media nativi. In pratica, abbiamo seguito la logica di lavoro tipica dell'uso dei file proxy per creare la versione in alta qualità, editata dal materiale grezzo. Ma con il vantaggio di godere comunque di un materiale di elevata qualità in fase di post-produzione".


Questa è una sintesi dell'intervista. Per la versione integrale CLICCA QUI

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